I GIS consentono l’elaborazione e l’analisi dei dati geografici, nel formato vettoriale e raster, sfruttandone appieno la naturale complementarietà. Il passaggio dei dati da un formato all'altro e viceversa,la possibilità di un uso integrato dei due formati viene effettuato utilizzando un’interfaccia semplice e intuitiva che consente di effettuare operazioni di analisi, elaborazione e interrogazione; consente di organizzare i due formati in strutture omogenee di archivi, le cui componenti descrittive associate sono gestite attraverso l'uso di un comune data base relazionale. Si possono compiere operazioni di analisi congiunte alle informazioni derivate da dati in formato TIN previa trasformazione in formato raster.
Per rappresentare elementi discreti, caratterizzati da forme e bordi ben precisi
Per rappresentare modelli di fenomeni continui e immagini della Terra
Per un efficiente rappresentazione di una superficie 3D (Modello Digitale del Terreno, la concentrazione di inquinanti, variazione del livello della falda, ecc.)
La posizione reciproca è governata dalle associazioni topologiche: per ciascun nodo vengono definite le linee che sono connesse ad esso,per ciascun poligono viene dichiarata la posizione relativamente a una linea (un poligono può essere a destra o a sinistra di una linea)
La posizione di una cella rispetto all’altra è facilmente individuabile incrementando e diminuendo i valori delle righe e delle colonne. Esiste un origine nei raster a seconda del GIS utilizzato può essere posizionata in corrispondenza di uno dei quattro vertici della griglia
Ciascun triangolo 3D è associato ai triangoli adiacenti
L’esistenza delle relazioni topologiche consente di effettuare operazioni di sovrapposizione dei livelli tematici, genera re zone di “buffer” e aree di “proximity”; dissolvere di poligoni contigui sulla base di attributi in comune; assegnare attributi tra due tematismi che si sovrappongono; effettuare interrogazioni spaziali e logiche; effettuare operazioni di geocodifica degli indirizzi e analisi dei reticolati.
Spesso i dati vettoriali vengono trasformati in formato raster per effettuare operazioni algebriche, di analisi delle superfici, stima quantitativa di coincidenza spaziale, prossimità rispetto ad un determinato intorno, analisi di dispersione, individuazione, tramite l’applicazione di modelli, del percorso del minimo costo…ecc.
Poichè si tratta di un vero modello 3D, si presta al calcolo dei volumi; viene inoltre utilizzato per il calcolo delle quote, acclività e esposizione dei versanti, derivazione delle isoipse dalla superficie, profili verticali su linee di sezione, analisi della visibilità.
Adatto e ideale per rappresentare elementi geografici caratterizzati da geometria e posizione precisa, non è sicuramente un formato utilizzabile per produrre mappe tematiche che esprimono fenomeni continui (Modello Digitale del Terreno, Acclività, ecc.) o elementi il cui limite non è ben definito.
Al contrario del formato vettoriale, è adatto alla rappresentazione di immagini e elementi continui caratterizzati da una variazione graduale dell’attributo, mentre è assolutamente inadatto per disegnare elementi lineari e puntiformi.
E' utilizzato sostanzialmente per la rappresentazione dettagliata delle superfici: la gamma cromatica adottata solitamente è studiata per mettere in evidenza la altimetrie, acclività o esposizioni in prospettiva tridimensionale.